E' belllo anzitutto ricordare che questa Oasi è stata creata vincendo una battaglia popolare contro chi avrebbe voluto qui edificare una discarica di fanghi industriali. Sarebbe stata una devastazione, una deturpazione irrimediabile per un ambiente così speciale e pertanto così delicato.
L'Oasi è attrezzata per lo svago, il riposo del corpo .... e dello spirito, la ginnastica, la conoscenza, la riflessione. Si trova ai confini con Mussolente, nella strada che porta a Sant'Eulalia.
Nella parte alta dell'Oasi c'è un grande prato piano, ben tenuto, senza pericoli , sul quale i bambini possono giocare liberamente. C'è anche un bel bosco nel quale possiamo ammirare esemplari bellissimi dei principali alberi e cespugli autoctoni della pedemontana veneta. Tra questi alcuni sono da salvaguardare, specie un Acero campestre tra i più belli dell'intero territorio, insieme ad altre due altrettanto interessanti di Ailanto e di Carpino Bianco.
Nella parte bassa invece una lunga passerella in legno ci permette di visitare la zona umida con una grande colonia di Giunco Effuso e subito un'altra di Tifa "a foglie larghe". La vera reginetta dell'oasi è la rara Tifa "a foglie strette" che lo sguardo del naturalista più attento può distinguere qua e là, nascosta tra la distesa di piante dell'altra Tifa, la sua ... cugina "a foglie larghe". Molto ci sarebbe da dire sugli uccelli acquatici presenti e su tutti gli altri interessanti animaletti presenti tra il fango e le ampie pozze d'acqua che ristagna tra la vegetazione. Va segnalata la presenza, da qualche anno, del Salice degli Appennini significativa della variazione climatica in corso.
Questa oasi, che di fatto costituisce l'epicentro, tra il Brenta ed il Piave, di un vero e proprio articolato parco di acque dolci, alimentato dai serbatoi carsici del massiccio del Grappa, troverà nel tempo la sua vera espressione e, una volta terminato il progetto che la riguarda, diverrà uno dei maggiori poli di interesse per lo studio e la salvaguardia delle acque di tutta la Regione .